"Estate uguale per tutti"...diciamolo con un Flash Mob
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La Cooperativa Pam Service in collaborazione con l’Associazione Contro le Barriere , capofila del Progetto Ma(D)re, , sbalordiscono il territorio tarantino con un’altra iniziativa fuori dal comune e da tutti gli schemi.Scendono in piazza M. Immacolata ragazzi con disabilità e non, per esibirsi in un balletto egregiamente coreografato da Amalia Franco. Protagonisti di questo evento sono i ragazzi del Centro diurno Socio educativo e Riabilitativo “Chicco di Grano 3” della cooperativa Pam Service e gli adolescenti degli istituti superiori di Taranto Liside e Calò, i quali hanno danzato insieme amalgamandosi in una armonica sinfonia di movimenti.
"Finalmente mi sono sentito uno di loro"- commenta così Antonio, un ragazzo con disabilità del "Chicco di Grano 3"
Il tema dell'evento: il Mare, bene prezioso per i cittadini di Taranto, una risorsa dalla quale troppo spesso vengono escluse le persone con disabilità poiché le barriere architettoniche ne impediscono l'accesso. Noi ragazzi con disabilità del Chicco di Grano 3 ne sappiamo qualcosa, quando l'anno scorso nessuno stabilimento balneare nei pressi del nostro Centro Diurno a San Vito, era nelle condizioni di ospitarci. Quelli disposti ad accoglierci ci riservavano posticini ai margini della spiaggia, come se la nostra presenza infastidisse gli altri bagnanti, posti in cui raggiungere il mare, per i ragazzi in carrozzina era un'impresa titanica.
Una "estate uguale per tutti" è il messaggio che Francesco Vinci, presidente dell'associazione Contro le Barriere, vuole diffondere da sempre.
"Con il flash mob volevamo gridare danzando proprio questo" - aggiunge la dott.ssa Iole Monacelli, coordinatrice del Centro Diurno Chicco di Grano 3 , " finalmente un momento di vera integrazione dove ragazzi con disabilità e non si sono esibiti insieme, accomunati da un unico desiderio: quello di abbattere le barriere prima di tutto mentali! Basta con gli sguardi di pietà e frivola benevolenza nei confronti delle persone con disabilità, abbiamo bisogno di una società che ci consideri "persone" e che non guardi solo i nostri limiti, abbiamo bisogno di condizioni favorevoli, di occasioni per sperimentare le nostre abilità e non di barriere mentali e architettoniche che ci costringono all'esclusione sociale".
Una mattinata ricca di emozioni dove non c'erano differenze, nessuna diversità invalidante ma solo un gruppo di ragazzi che danzava insieme.
