Pam Service

Comunicato Stampa - Centro Diurno Chicco di Grano 3

Sono già cinque le strutture educative residenziali e semiresidenziali gestite dalla Cooperativa Sociale PAM Service con lo scopo di affiancare i Servizi Sociali delle amministrazioni locali ed i Tribunali dei Minori nelle attività di integrazione sociale, di collocamento dei minori e disabili e di sostegno alle famiglie. A queste strutture, già operative, si aggiungerà presto il Centro Diurno Socio Educativo e Riabilitativo “Chicco di Grano 3” sito in San Vito – Taranto al Viale Jonio n. 441 e destinato ad accogliere 30 soggetti diversamente abili di età compresa tra 18 e i 65 anni, con autonomia funzionale fortemente compromessa.

Il Centro sarà inaugurato giovedì 13 febbraio, alle ore 16.00, alla presenza di Don Nicola, Parroco di San Vito, e dell’Assessore ai Servizi Sociali Lucia Viafora. “Chicco di Grano 3” sviluppa un progetto di sostegno alla famiglia teso ad alleviare la gravosità degli impegni collegati alla disabilità del congiunto e al tempo stesso intende attuare un programma di attività assistenziali e socio-educative finalizzate all’autonomia, alla crescita evolutiva delle persone ospitate, allo sviluppo delle capacità residue e al mantenimento di quelle acquisite.

“L’attivazione del centro diurno per disabili - spiega l’Assessore Lucia Viafora - è un segnale importante soprattutto in un momento difficile come questo nel quale le Amministrazioni avvertono la pesantezza della crisi e l’insufficienza delle risorse messe a disposizione per il welfare e per questo fanno fatica a rispondere a tutti i bisogni della popolazione. Queste progettualità vogliono guardare avanti confermando così la mission sociale, strutturano un’offerta qualificata di servizi attenta alla famiglia e alle disabilità, rafforzando le possibilità occupazionali e il patrimonio della cooperativa.”

“Si attendeva da tempo l’apertura di questo centro - aggiunge il direttore della cooperativa Sociale Pam, Goffredo Lo Muzio -. Finalmente ora possiamo rispondere con azioni concrete alla domanda di sostegno e di aiuto che ci viene dalle famiglie e accompagnarle nel percorso di assistenza e di educazione dei loro cari disabili. Un precorso impegnativo nel quale il nostro lavoro punterà alla centralità della persona nell’esperienza quotidiana e nella ricerca del miglior benessere”.